Non vedevo Alessandra da diversi anni.
Ci eravamo conosciute per caso, al mare, complice un’amicizia comne.
Non è cambiata: è sempre una persona allegra, dai modi garbati e gentili.
L’ho incrociata per caso questa mattina, mentre ero in giro, alle prese con una valanga di commissioni e con la mia dose quotidiana di stress.
Lei passeggiava con suo marito, Gaetano. Me l’ha presentato. Io, in verità, non sapevo nemmeno fosse sposata.
“Vieni, prendiamoci un caffè, così scambiamo due chiacchiere!”
Ho guardato l’orologio, erano già le undici e avevo un bel po’ di cose da sbrigare. Il sorriso coinvolgente di Alessandra, però, ha prevalso sugli impegni.
“Lo sai? Domani ci sposiamo… anzi, ci risposiamo!”
Stavo per sorseggiare il caffè, quando lei ha esordito con quest’affermazione. Ho poggiato di nuovo la tazzina sul tavolino e li ho guardati incuriosita.
Non saprei dirvi se mi ha spiazzato più la notizia del “risposarsi” o il fatto che le nozze siano proprio domani e gli sposi stamane erano con me, a bere placidamente un caffè al bar.
Lo ammetto: ho invidiato la loro tranquillità.
Se si potesse comprare, sarei la prima acquirente.
E così, tra una chiacchiera e l’altra, mi hanno raccontato della loro originale storia.
Che bella coppia!
Di questi tempi, pieni di separazioni, crisi matrimoniali e banali apparenze, respirare un affiatamento così vero e genuino, non può che far bene e trasmettere un messaggio di positività.
Alessandra e Gaetano si sono conosciuti nel 1998, complice una commedia di Natale, in cui lui recitava insieme alla sorella di lei, che ha ben pensato di presentarli.
All’epoca non c’erano i social, dunque nessuna facilitazione con gli approcci virtuali. Così, da questo primo incontro sono trascorsi diversi mesi prima di potersi ritrovare in una stessa comitiva per un week end in Calabria, a Diamante.
E direi che dal Diamante calabrese si siano messe le basi per il diamante al dito!
Dopo un po’ di anni, nell’estate del 2007, Alessandra e Gaetano hanno provato il passo della convivenza, per poi sposarsi con rito civile.
Sono una gran curiosa e li ho tempestati di domande.
“Perché prima il matrimonio civile e poi quello religioso?”
Mi hanno così raccontato tutto l’iter della loro storia. Parlavano insieme, destreggiandosi nei ricordi. Gaetano era molto preciso anche nelle date. Un altro uomo, probabilmente, ci avrebbe lasciate da sole a spettegolare. Lui, invece, si è lasciato coinvolgere nella conversazione e già da questo è trapelato tutto l’affiatamento che li lega.
Ho appreso che la scelta di sposarsi dopo appena pochi mesi di convivenza è avvenuta in modo naturale, per l’esigenza avvertita da entrambi di proclamare un impegno maggiore, sigillando la loro unione. Ma senza impigliarsi nei tempi lunghi e nei mille preparativi di una cerimonia impegnativa.
Così il 12 dicembre del 2007, Alessandra e Gaetano si sono sposati con rito civile, circondati dall’affetto dei familiari e degli amici. Una cerimonia semplice, vissuta con emozione e con la consapevolezza di compiere un importante passo in avanti.
E quale modo migliore di festeggiare il decimo anniversario di matrimonio, se non con … un altro matrimonio?
Stavolta in chiesa: le promesse si rinnovano e la loro unione, cresciuta negli anni, si riconferma anche con la sacralità della funzione religiosa.
Se mi sposi, ti risposo.
Ti risposo per tutto quello che abbiamo costruito insieme in questi lunghi anni. Per come abbiamo affrontato il bello e il cattivo tempo, sostenendoci a vicenda. Per le nostre passioni comuni e per la libertà di spazio che ci doniamo a vicenda.
Ah, ma allora l’Amore esiste!
Tra gli ingredienti della loro felicità, ci sarà poi anche questo “remare controcorrente”, assecondando le onde della propria personale navigazione, senza seguire i dettami e i costumi standardizzati della società.
Così, il rito civile precede di un decennio quello religioso, mentre il viaggio di nozze è arrivato tre anni dopo il matrimonio, perché quello era il momento giusto per volarsene in crociera ai Caraibi.
Chi l’ha scritto che la luna di miele debba farsi subito dopo le nozze?
Un’ultima cosa: i preparativi per domani. Viva Dio, è la prima volta in vita mia che vedo una coppia così serena il giorno prima del matrimonio.
Hanno condiviso tutto in questi mesi. Già, avete capito bene: anche lo sposo ha attivamente partecipato ai preparativi, dalla scelta delle bomboniere e degli inviti a quella degli abiti.
Ebbene sì: lui ha già visto l’abito della sposa, perché lo hanno scelto insieme!
Questo significa che tutta la responsabilità della cerimonia non è ricaduta quasi per intero sulla sposa, come nella stragrande maggioranza dei casi, ma ogni cosa è stata vissuta insieme con quella giusta dose di leggerezza.
Condivisione.
Che sia questo il segreto per far funzionare bene le cose?
“Vieni a vederci domani! Ci sposiamo alle 12, nella chiesa di San Liborio.”
“Certo che verrò! E sto anche pensando che mi piacerebbe raccontare la vostra storia, che ne dite?”
L’idea dell’articolo li ha divertiti e abbiamo chiacchierato ancora un po’ per definire il tutto, finché si son resi conto di essere in gran ritardo e di dover proprio scappare per gli ultimissimi preparativi.
Eh già, domani è il grande giorno: felicitazioni ai “due volte sposi” e che la loro storia possa essere d’esempio a quanti non credono più nei legami sinceri e duraturi.