“La scuola italiana dedica poco spazio all’insegnamento della Storia della Musica, sebbene il nostro sia un Paese con un glorioso repertorio, costellato da nomi di grandi compositori e di illustri capolavori”.
Esordivo così lo scorso lunedì 5 agosto, quando ho avuto l’opportunità di conoscere Massimo Fargnoli, qui a Sorrento per la presentazione de “I Péchés de Veilles di Gioacchino Rossini“.
Da questa prima considerazione è nata una conversazione che ha poi spaziato dall’importanza di valorizzare il nostro patrimonio musicale alla necessità dell’interazione dei saperi: musica, letteratura, arti visive, poesia… una sinergia fondamentale per allargare ed arricchire gli orizzonti del panorama culturale contemporaneo.
Parole scambiate un’oretta prima dell’evento, per un “dietro le quinte” denso di spunti riflessivi, confronti e curiosità.
Carmela Somma, responsabile dell’accoglienza degli artisti a Sorrento, ci ha introdotti nella elegante location di Villa Fiorentino.
Con noi anche Paolo Scibilia, Direttore Artistico del cartellone Sorrento Classica, la professoressa Olga Laudonia e il cantautore Nicola Caso, che non ha resistito al richiamo del pianoforte, così le sue note facevano da sottofondo musicale a questa anteprima della presentazione.
Massimo Fargnoli conversava in modo accomodante e con fare pacato consentiva l’ingresso nel fascinoso percorso della musica anche a chi, come me, non faceva parte degli “addetti ai lavori”.
“Dammi pure del tu”, ha esclamato dopo appena pochi minuti.
Ero dunque a mio agio, nonostante non sia certo cosa di tutti i giorni intervistare un illustre musicologo, di gran spessore culturale.
Fargnoli ricopre il ruolo di Presidente e Direttore artistico dell’Accademia Musicale Napoletana, di Presidente dell’Associazione Pianistica “Sigismund Thalberg” di Napoli, nonché di Consulente musicale del Teatro Augusteo di Napoli e di Direttore artistico del Todi Arte Festival.
Negli ultimi anni ha inoltre curato la pubblicazione del summenzionato «I pechés de Vieillesse di Gioacchino Rossini», un libro incentrato sull’ultima produzione musicale del celebre compositore pesarese.
“Peccati di vecchiaia” come ebbe a definirli lo stesso Rossini.
La sua ultima eredità, prodotta dopo un ritiro anticipato dalla fastosa scena musicale del tempo.
Un lungo silenzio interrotto da questi capricci di senilità, concepiti stavolta in una più rassicurante dimensione privata, dove l’animo del musicista si è di nuovo aperta al piacere del comporre.
Fargnoli, una volta iniziata la presentazione del testo, ci ha traghettati nel XIX secolo, rivelandoci aneddoti e curiosità legati alla figura di Rossini e al panorama musicale europeo di allora.
Un viaggio volto a gettare maggiore luce sull’ultima fase rossiniana, ancora poco indagata dalla critica.
Il testo dei «pechés de Vieillesse» rappresenta infatti un fondamentale contributo a una più approfondita conoscenza della personalità di Rossini e la presenza di Fargnoli a Villa fiorentino per la presentazione di quest’opera s’inserisce in un calendario estivo denso di eventi e manifestazioni, all’insegna della valorizzazione e della divulgazione culturale nel territorio.
Mariaelena Castellano