Dopo il servizio video dedicato a Orsola Tramontano, il secondo artista “in gioco” per il tris della rubrica Regina di Quadri è il pittore sorrentino Giovanni Vescera.
Artista poliedrico e versatile, Vescera approda all’esperienza pittorica in età già adulta, nonostante abbia mostrato sin dall’infanzia una spiccata dedizione per questa attività.
La storia di Giovanni ci insegna che le passioni, quelle vere, anche se messe da parte, prima o poi, emergono con tutta la loro vitalità.
Infatti, dopo aver conseguito la laurea in Economia del Commercio Internazionale, asseconda finalmente la sua vocazione artistica, che riaffiora in modo sempre più deciso, fino ad avere la meglio sulla carriera da commercialista.
Così, frequenta un corso di pittura presso il maestro stabiese Enrico De Cenzo e, a poco alla volta, la passione diventa professione.
Ma questa non è la sua unica occupazione.
Vescera si divide tra l’arte della pittura e quella della musica: maneggia pennelli e … bacchette, passando dalle vesti di pittore a quelle di batterista jazz.
Due esperienze che dialogano in un’unica personalità. Due linguaggi diversi ma accomunati, come ogni espressione artistica, dall’intento di sentire la vita, per poi trasmetterla agli altri, che sia con l’energia di una pennellata colorata o con il tocco energico di una bacchetta sul tamburo.
Conosco Giovanni da qualche mese, in occasione di un circuito espositivo allestito insieme.
Quando gli propongo un servizio video per Regina di Quadri, non esita ad accettare, nonostante la sua ritrosia ad apparire dinanzi a una telecamera.
“Potrei anche farti un ritratto durante le riprese, che ne dici?”
Dico di sì, ovviamente!
“Però non so se si potrà girare da me, proprio in questi giorni ho dei lavori a casa”
No problem. Giriamo da me.
Così, in una soleggiata mattina di qualche settimana fa, in men che non si dica, la sala da pranzo di casa si trasforma in un atelier d’arte.
Intorno alle dieci Giovanni arriva con Nino Lauro, camera-man e co-conduttore del filmato. Entrambi hanno le mani occupate: reggono cartelline, disegni, quadri incorniciati, tavolozze, tubetti e pennelli …
Il tempo di bere un caffè e ci mettiamo subito all’opera per creare uno scenario da “Regina di Quadri”: appendiamo i dipinti incorniciati e disponiamo stampe e disegni un po’ ovunque.
L’artista dispone tutto l’occorrente sul tavolo ed è subito pronto a ritrarmi attingendo da un mio primo piano fotografico.
Non è la prima volta che si cimenta con il mio volto: mi aveva già raffigurata per l’immagine-caricatura utilizzata proprio per questa rubrica.
Spigliato e scherzoso, il “pittore-batterista” entra da subito in sintonia con lo spirito delle riprese.
Ne nasce una divertente intervista, condotta mentre lui è all’opera con il ritratto.
Nino, intanto, si diverte a filmare l’allestimento artistico improvvisato un po’ ovunque.
I quadri di Giovanni aprono un ventaglio di suggestioni, sono caratterizzati da un accurato virtuosismo tecnico, ma al tempo stesso vantano l’effetto di una pennellata libera e disinvolta. Due aspetti, questi, ben armonizzati da una sapiente regia artistica.
Vescera crea composizioni equilibrate, dove il realismo descrittivo si stempera nella leggerezza di una visione più fluida e garbata del soggetto, animata da vibranti tocchi luministici e da delicate scelte cromatiche.
La sua prassi operativa si serve di differenti metodologie, il disegno a matita o a pastelli, l’acquerello, la pittura a olio e, ancora, la tecnica mista.
Anche per l’iconografia le scelte dell’artista sono orientate in una direzione plurima.
Si spazia così da una pittura paesaggistica alla raffigurazione di soggetti più svariati, con un vago richiamo alle tendenze di comunicazione di massa tipiche della Pop Art.
Ma è forse nel genere del ritratto che Vescera focalizza con più dedizione il suo talento e la verve creativa.
Dietro ogni volto raffigurato, al di là dell’accurata resa fisionomica, le percezioni e la sensibilità dell’artista rivelano anche le diverse sfaccettature introspettive del soggetto, lo stato d’animo e l’interiorità caratteriale.
Così, durante questo servizio video, ho l’occasione di vedere Giovanni alle prese con il mio ritratto che, tra una chiacchiera e l’altra, acquista definizione lineare e cromatica.
Pennellata dopo pennellata, il mio volto prende consistenza e si lascia avvolgere dai vivaci giochi cromatici e luministici, fino a diventare opera finita.
Adesso che scrivo, posso ammirarlo incorniciato, appeso proprio nelle vicinanze della mia postazione PC.
Mi riporta alla mente quella soleggiata mattina, in cui tra chiacchiere e pennellate, ci siamo divertiti a creare un’originale video-intervista. Da non perdere, per conoscere più a fondo uno dei protagonisti del panorama artistico del nostro territorio.
Mariaelena Castellano