Nel giorno dedicato all’Amore, divago con la mente nell’avvincente passione tra Marc Chagall e Bella Rosenfeld. Un sentimento che sbocciò nel 1909 a Vitebsk, il paese natale di entrambi: Bella aveva appena quattordici anni, mentre Marc era un giovane ventiduenne alla ricerca di una collocazione nel panorama artistico del tempo.
Fu amore a prima vista e, nonostante l’iniziale opposizione della famiglia Rosenfeld, contrariata dalla notevole differenza d’età e dall’inferiorità sociale dei Chagall, i due si sposarono qualche anno dopo, nel 1915.
L’incontro con Bella segnò profondamente la vita del pittore, confluendo nei più genuini lirismi della sua arte. Attraverso l’amore per questa donna, Chagall visse un’estasi di emozioni che non mancò di esprimere nei suoi dipinti, tutti pervasi da una poetica fiabesca dall’intenso sapore onirico.
I quadri dedicati alla moglie, in particolare, celebrano la poesia dell’Amore, quello vero, con la A maiuscola: quello in grado di trascendere dalla realtà, per approdare in una dimensione altra, una sorta d’incantesimo capace di infondere grandi energie, accendendo gli animi di un’eterna gioia di vivere.
Nella “Passeggiata”, l’artista si autoritrae nel bel mezzo della campagna di Vitebsk, cittadina a lui sempre cara, dove trascorse l’infanzia e dove avvenne il primo incontro con l’amata Bella. Nell’immagine, lei si libra in volo, ammantata nel suo elegante abito lilla, mentre Marc le porge la mano sinistra, la mano del cuore, anch’egli in procinto di elevarsi nella leggerezza diafana di un soave cielo azzurrognolo. Ed è proprio l’irrazionalità dello slancio del volo a rendere magica la scena, svelandone quella prorompente tensione vibrante di vita, che nessuna parola potrebbe spiegare al pari di questa potente immagine evocativa, resa attraverso calibrate suggestioni cubiste, impreziosite da delicati giochi cromatici.
Nel dipinto i due amanti appaiono compiaciuti, hanno un’espressione spensierata, la stessa che si può cogliere nei volti sorridenti immortalati nelle loro fotografie.
Un amore grande, un amore come pochi, quello tra Marc Chagall e Bella Rosenfeld. Un amore senza palloncini a cuore, senza cioccolatini o petali sparsi su un tavolo a lume di candela; nessun diamante, né borse firmate o parure di gioielli da donare a Bella.
Perché l’Amore, quello vero, può fare a meno di questi contorni. Perché le parole con le quali Marc rievoca il suo primo incontro con Bella valgono più di qualsiasi dono effimero:
«Il suo silenzio è il mio, i suoi occhi i miei. È come se lei sapesse tutto della mia infanzia, del mio presente, del mio futuro, come se mi potesse vedere attraverso…»
M.C.