Come ogni bambino che si rispetti, anche Nené, il mio vivace secondogenito, trascorre delle fasi in cui predilige qualcosa in modo smisurato.
Per esempio, aveva poco più di un anno quando viveva in simbiosi con un piccolo pupazzetto, un simpatico tucano con cui intavolava fantasiose conversazioni. Lo portava sempre con sé, una sorta di coperta di Linus, per intenderci.
Intorno ai due anni, invece, Nené era ossessionato dagli elicotteri e non faceva altro che simularne il rombo del motore con un “Drrrrr” pronunciato sputacchiando ai quattro venti.
Ne possedeva modellini di tutti i tipi e si divertiva a smontarli e rimontarli oppure a farli volare scaraventandoli su lampadari e quadri, per mia grande gioia.
Se poi ne sentiva passare uno vero, era un delirio: si fiondava alla terrazza per ammirarlo dal basso intonando il “Drrrr”, finché l’ambito velivolo non spariva all’orizzonte.
Era talmente preso, che per il suo secondo compleanno inventai dei decori ad hoc, creando una serie di fotomontaggi per ritrarlo al comando di variopinti elicotteri.
Un paio di anni dopo, è stata la volta della maschera subacquea. Per fortuna, è stata una smania di breve durata, poiché aveva deciso di indossarla sempre e non solo tra le quattro mura di casa…
La sua passione più duratura, invece, riguarda i riti processionali della Settimana Santa. Qui in Penisola Sorrentina, infatti, il giovedì e il venerdì Santo, lunghi cortei animano le nostre strade con cori di canti pasquali, incensieri, statue religiose trasportate da robusti confratelli e file di incappucciati che mostrano i simboli della Passione del Cristo.
Così, ogni anno, a partire dal periodo pasquale fino all’inizio dell’estate e anche oltre, Nené si dedica a veri e propri allestimenti processionali e se ne va in giro per la casa con tanto di veste, croci ricavate da ombrelli, tamburi giocattolo percossi con pennarelli, lampade ondeggianti adibite ai incensieri, bastoni di scopa con funzione di lampioni e chi più ne ha, più ne metta.
Inoltre, armato di cartoncini, forbici e pennarelli crea tante sagome di incappucciati per poi disporle ovunque a mo’ di processione. E guai a smuoverle prima che finiscano il loro lungo tragitto…
Infine, da un po’ di mesi a questa parte, Nené adora i gatti e, più in generale, i felini. Leoni, giaguari, leopardi, tigri, caracal, ghepardi: non manca nessuno all’appello.
Tutto è nato dai gatti che gironzolano nel giardino di casa, da lui ribattezzato “Gattilandia”. Ognuno ha un nome: Carotino, Pongo, Pietrino, Alex, Variopinto… e c’è persino la “sindaca”, alias Roberta.
Tra le quattro mura, invece, ci sono Nebì, Susa, Nino, Camille, Lud, Ava, Giup, Irma, Pallina Rotolina… tutti considerati autentici, tant’è che paiono prendere vita dal suo entusiasmo.
E non dimentichiamo Pumbi e Pumbino, i fedeli compagni, sempre… “tra i piedi”.
Per ogni new entry, poi, bisogna osservare un periodo iniziale, una sorta di rodaggio: il nuovo gattino deve starsene a dormire per un mese in un cesto, in attesa di poter aprire gli occhi e zampettare con gli altri.
Dai gatti ai felini il passo è stato breve: portamento elegante, sguardo fiero, velocità scattante… come non privilegiare l’intera razza?
Un mondo tutto da scoprire, guardando documentari e scovando tra gli oggetti di casa tutto ciò che possa chiamare in causa questa raffinata specie animale.
A questo punto, da brava mamma, mi sono sentita in dovere di condividere appieno questa sua predilezione.
E quale modo migliore per abbracciare la passione per il mondo felino, se non lo shopping all’insegna della moda animalier?
Cosa non si fa per i figli!
M.C.